La terapia familiare sistemico-relazionale è la terapia più indicata quando uno o più componenti della famiglia manifestano un disagio che si ripercuote sull’intero nucleo familiare mettendone in crisi l’equilibrio.
La Famiglia
Possiamo considerare la famiglia come un sistema composto da un insieme di individui che vivono in stretta relazione tra loro tanto che il comportamento di ogni membro influenza ed è influenzato, in modo circolare, da quello degli altri componenti familiari.
La famiglia compie un cammino evolutivo che non è mai uguale a se stesso perché attraversa diverse fasi nel suo ciclo vitale: convivenza o matrimonio, nascita e crescita dei figli, distacco dei figli dalla famiglia, vecchiaia, morte.
Inoltre lungo questo cammino esistenziale la famiglia si può trovare ad affrontare circostanze dolorose o inaspettate che possono destabilizzare e mettere a dura prova le capacità e le risorse proprie di quel sistema familiare.
Per questo motivo modalità di relazioni, comportamenti, soluzioni di problemi che hanno funzionato bene in un periodo possono risultare inadeguati o non più utili in un altro.
Le difficoltà che possono insorgere, possono essere espresse da un componente della famiglia attraverso canali diversi: psichici, comportamentali, somatici e le difficoltà che riguardano un individuo non sono mai avulse dal contesto in cui si manifestano.
Questi sintomi possono acquisire una funzione precisa all’interno delle dinamiche familiari e segnalare problematiche e difficoltà relazionali dell’intero gruppo familiare. L’individuo portatore del sintomo viene considerato, in queste situazioni, il “paziente designato”, cioè colui che, inconsapevolmente, da una parte esprime o segnala il funzionamento disfunzionale del proprio sistema familiare e dall’altra con i suoi sintomi, contribuisce a mantenere la situazione problematica inalterata proteggendo così il sistema stesso.
Si può pensare, per esemplificare, alla situazione di una coppia in crisi e con serie difficoltà di gestione della crisi stessa. In questo caso il comportamento sintomatico di un figlio può funzionare, inconsapevolmente, da catalizzatore e da collante perché, facendo preoccupare i genitori, li unisce in merito al problema presentato “distogliendoli” dal loro. Si costituiscono, così, altre dinamiche che non solo lasciano il problema originale irrisolto ma possono causare gravi disagi e un blocco evolutivo nel bambino o nel ragazzo portatore del sintomo.
La famiglia, quindi, in situazioni di difficoltà tende a mettere in atto , in modo inconsapevole, dinamiche relazionali e tentate soluzioni che risultano inefficaci ed anche controproducenti perché alimentano la problematica invece di risolverla.
Alla luce di quanto espresso appare chiara l’importanza di poter vedere tutti i membri del sistema familiare, sia per poter conoscere le storie individuali e delle famiglie di origine, sia per poter capire le relazioni e le dinamiche che intercorrono tra di loro e come tutto questo abbia contribuito alla problematica presentata.
Un percorso di terapia familiare può essere di grande aiuto non solo per la risoluzione del problema presentato ma anche perché, consentendo un nuovo equilibrio, favorisce il benessere generale di ogni membro e della famiglia nel suo insieme.